La violenza genera altra violenza

06-04-2013 -

L´argomento ha suscitato un grande interesse tra gli aderenti. I punti salienti della discussione sono stati:
Quello che ognuno di noi può fare per contribuire alla creazione di una cultura nonviolenta è ridurre la violenza e trovare nuovi scopi alla vita.
Non abbiamo bisogno di individuare i colpevoli ma di capire come fermarli.
Sicuramente l´ignoranza è la causa di tutti i conflitti nel mondo; ma non è un crimine. Non merita di essere condannata, ma di essere rimossa con l´amore.
Bisogna sapere che se nel mondo ci sono ancora tanti uomini in vita, è perché il suo equilibrio non si basa sulla forza delle armi ma sulla forza dell´amore e della verità. Infatti, sono milioni le famiglie che affrontano quotidianamente dispute che vengono risolte con queste forze. Centinaia di nazioni vivono in pace. La storia non registra e non può registrare questi fatti. La storia registra l´interruzione dell´azione delle perenni forze dell´amore e dello spirito. La storia, quindi, registra le interruzioni del corso della natura. Dal momento che la forza spirituale fa parte della natura, essa non viene registrata dalla storia.
Quando una persona resta passiva di fronte a una aggressione, a causa della paura, diventa complice della violenza, obbedendo alla sua logica. Questo non vuol condannare nessuno ma si tratta di comprendere le nostre scelte per fare in modo che le persone non ci cadano più in futuro.
Dobbiamo agire in fretta in quanto più passa il tempo maggiore sarà la forza morale necessaria. Con il crescere dell´astio, l´ascolto si spegne. Se vuoi che qualcosa di veramente importante si realizzi non devi dare spazio solo alla ragione, devi anche far agire il cuore.
Oggi per le ragioni più diverse, alcuni di noi hanno iniziato a credere quello di cui abbiamo bisogno non sia "fuori" ma che sia la pace interiore che può darci la pace, anche senza potenti additivi. Quella pace che si raggiunge quando si trova uno scopo convincente per la propria vita.
Sappiamo bene che l´educazione e importante che Il grande nemico di quest´ultima non è la mancanza di fondi, benché conti, ma la mancanza di programmi. La mancanza di fondi è solo un sintomo dell´attuale cultura materialista. Oggi si è arrivati a credere che l´educazione abbia un unico scopo: prepararsi per lavoro.
A tale proposito è stato evidenziato il significato di esistenza secondo Einstein:

"Un essere umano è una parte del tutto, che noi chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio. Egli sperimenta pensieri e sensazioni separatamente dagli altri - una specie di illusione ottica della sua coscienza. Questa illusione è una specie di prigione per noi, che ci limita nelle nostre decisioni e nell´affetto verso poche persone che ci sono vicine. Il nostro compito deve consistere nel liberarci da questa prigione allargando il nostro raggio di compassione per abbracciare tutte le creature viventi e l´intera bellezza della natura."

Sicuramente in un mondo basato sulla falsità, l´apparire della verità determina lo scontro. Pertanto un programma costruttivo che apporti correzioni all´interno della propria comunità incontrerà ostacoli anche senza volerlo.
Continuiamo a costruire quella fiducia che deriva essenzialmente da un lavoro costante e non occasionale, lavoro e non protesta; autoelevazione e non ostruzione; un lavoro pratico e concreto e non simbolico.
Articolo di MM